Cosa si intende con beni materiali 4.0 ad alto contenuto tecnologico e funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale?

Il Piano Transazione 4.0 è sicuramente lo strumento principale con cui si incentiva le imprese italiane a cogliere le opportunità offerte dalla nuova tecnologia e dalla digitalizzazione dei sistemi produttivi. Per questo intervento il Governo ha infatti stanziato una somma pari a 24 miliardi, semplificando anche la tipologia di agevolazione rispetto ai precedenti strumenti (superammortamente e iperammortamento) applicando il credito d’imposta 4.0. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in F24 attraverso 3 quote annuali di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione del bene.

Il credito d’imposta 4.0 è vincolato alla tipologia del bene acquistato che deve ovviamente essere tecnologicamente avanzato nell’ottica dell’industria 4.0. L’agevolazione si applica a beni nuovi e strumentali all’esercizio d’impresa; sono distinti a livello normativo in due macro-categorie:

  • beni materiali (macchine, impianti, attrezzature, ecc.) elencati in allegato A della legge;
  • beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in allegato B della legge.

I beni materiali, visto la vastità della categoria, vengono suddivisi in tre gruppi:

  • A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
  • A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
  • A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).

Il solo fattore di essere un bene nuovo e strumentale all’esercizio d’impresa non garantisce però lo scopo ultimo da parte del legislatore, cioè la transizione digitale 4.0. Il reale fine non è certo quello di incentivare l’ammodernamento del parco macchine da parte delle imprese ma è quello di sviluppare un progetto di industria 4.0 che consentirà di aumentare la competitività e di migliorare i processi produttivi del sistema economico industriale. Non tutti i beni nuovi e moderni possono essere considerati agevolabili ma devono avere caratteristiche tali che ne consentano l’interconnessione al sistema di fabbrica e l’integrazione con altre componenti del ciclo di lavorazione.


Per identificare se un bene acquistato sia tecnologicamente avanzato nell’ottica dell’industria 4.0, sono state individuate alcune caratteristiche che devono essere soddisfatte e verificate tramite perizia 4.0, valide solo per i beni materiali del gruppo A1:

  • controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller)
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program
  • integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
  • interfaccia uomo macchina semplici e intuitive
  • rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza, salute e igiene sul lavoro.


Inoltre tutte le macchine sopra citate devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili e/o integrabili a sistemi cyberfisici:

  • sistemi di tele manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto,
  • monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo,
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

Il gruppo A1 è sicuramente quello su cui si concentrano i maggiori investimenti visto che in questo rientrano un gruppo variegato di beni strumentali materiali che sono classificati come segue:

  • macchine utensili per asportazione.
  • macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni),elettroerosione, processi elettrochimici.
  • macchine e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali o delle materie prime.
  • macchine utensili per la deformazione plastica dei materiali.
  • macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura.
  • macchine per il confezionamento e l’imballaggio.
  • macchine utensili di de-produzione e re-manufacturing per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico).
  • robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot.
  • macchine utensili e sistemi per la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti e/o la funzionalizzazione delle superfici.
  • macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale.
  • macchine, strumenti e dispositivi per il carico/scarico, pesatura e/o il sorting automatico dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento pezzi ad esempio RFID,visori e sistemi di visione e meccatronici).
  • magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.